Sgravi fiscali sull’acquisto dei libri. Cosa viene rimborsato?

Il Governo italiano ha varato una serie di provvedimenti mirati a favorire lo sviluppo della lettura. Recita il testo del Governo:

Per favorire una maggiore diffusione della lettura dei libri cartacei è  riconosciuta una detrazione fiscale del 19% sulle spese sostenute nel  corso dell’anno solare per l’acquisto di libri muniti di codice ISBN,  per un importo massimo di € 2000, di cui € 1000 per i libri scolastici  ed universitari ed € 1000 per tutte le altre pubblicazioni.

Da gennaio 2014 è stata approvata la nuova misura del Governo che prevede sgravi fiscali pari al 19% sulle spese sostenute per l’acquisto di libri, fino a un tetto di 2.000 euro a persona per anno solare. La detrazione ha valore per gli anni 2014, 2015 e 2016.

 

                                                           Come ottenere il rimborso 

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  1. Quando andrete in libreria ricordate di farvi dare lo scontrino e conservarlo  – come fate per i farmaci;
  2. Potete richiedere alla libreria lo scontrino parlante – come quello delle farmacie –  ossia lo scontrino con il proprio codice fiscale e l’ISBN dei libri.(Le librerie però non hanno ancora ricevuto indicazioni chiare, siamo nel campo delle supposizioni visto che neanche l’AIE – l’Associazione Italiana Editori – conosce come saranno applicate le norme a livello pratico.)

Cosa è rimborsabile? 

  1. SI, sono rimborsabili: romanzi, saggi, varia, libri d’arte, cataloghi, ossia tutti i testi cartacei acquistati in negozi fisici come libreria/supermercato/autogrill/bookshop eccetera fino a 1000 euro per anno solare.
  2. SI Sono rimborsabili libri scolastici delle medie e delle superiori e i manuali universitari fino a 1000 euro per anno solare per persona fisica.

 

Cosa NON è rimborsabile: 

  1. Non rimborsabili: ebook il rimborso si può ottenere solo per i libri cartacei, «sono esclusi gli acquisti di libri in formato digitale», ossia  l’acquisto di ebook non sarà rimborsato* (per insulti al Governo, usare i commenti qui sotto). 
  2. Non rimborsabili:  i libri senza ISBN (cos’è l’ISBN?) per esempio: la dispensa acquistate in fotocopisteria,i libri pubblicati a pagamento da stampatori etc.
  1. FORSE – libri cartacei acquistati on line Se acquistate su Amazon.com o IBS.it o altri store on line dovreste tenere la nota di consegna, che vale a tutti gli effetti come scontrino, e in teoria dovrebbe rimborsare. Non c’è ancora chiarezza su questo punto

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* Perchè gli ebook non sono rimborsabili? A quanto pare il motivo per cui gli ebook non saranno rimborsati, dice il Corriere.it, è che gli ebook hanno, attualmente, un regime fiscale diverso dal libro tradizionale (IVA al 23% contro IVA agevolata al 4%). Un altro motivo potrebbe essere favorire il lavoro di librai e librerie, attori della filiera editoriale fortemente penalizzati dai cambiamenti avvenuti negli ultimi anni.

Dizionario minimo

– Cosa significa ISBN? (cos’è l’ISBN?)

– cosa significa “€ 1000 per i libri scolastici  ed universitari ed € 1000 per tutte le altre pubblicazioni?” significa che hai il rimborso del 19% su 1000 euro di acquisto di libri scolastici/manuali universitari e hai il rimborso del 19% su 1000% di acquisto di romanzi, saggi, varia, narrativa etc.

 

16 commenti Aggiungi il tuo

  1. gianmarco ha detto:

    gli ebook al palo: alla faccia dell’information age e della dematerializzazione.

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    1. Una lettrice ha detto:

      forse vogliono aiutare i librai, non i lettori. 🙂

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      1. gianmarco ha detto:

        da anni l’incidenza percentuale della spesa per ricerca e sviluppo sul PIL e’ a livelli catastrofici. non credo siamo mai stati capaci di investire sulla cultura.
        temo stiamo andando sempre piu’ verso la fine ingloriosa che da decenni ci stiamo attentamente costruendo, con metodo.

        oddio che commento che gronda tetraggine, divento sempre piu’ un lamentoso.
        e questo non e’ un bel fatto da raccontare.

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      2. Una lettrice ha detto:

        anche io vedo molta decandenza e ogni tanto dico, cupa, “siamo il Burundi”, nel senso che siamo abituati a pensare a noi stessi come paese del primo mondo ma non lo siamo più, siamo un terzo mondo culturale e industriale e emotivo.
        Ho vinto come tetraggine? 😛

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      3. gianmarco ha detto:

        penso la stessa cosa, variando a volte la nazione per il sontuoso confronto.
        poi mi ricordo che, nominalmente, siamo nei G7 / G8, ed e’ tutta da ridere.

        stai andando fortissima con la tetraggine, ma la gara la vinco io con questo:
        mi sento pienamente responsabile per questo tracollo dato che sono 30 anni che esercito il mio potere democratico votando – quindi mi ritengo assolutamente responsabile.
        autotetro.

        (per non parlare del digital divide e delle reali possibilita’ che i cittadini si colleghino in maniera efficiente e non troppo dispendiosa alla rete)
        (non parliamone, che e’ meglio)

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      4. Una lettrice ha detto:

        come autotetraggine, hai vinto. Voglio però pareggiare dicendo che mi ritengo pienamente responsabile di parte del tracollo perchè, non sentendomi rappresentata da questa classe politica, ho smesso di votare un paio di legislature fa.

        La cosa migliore del digital divide sono articoli come questo dove pongono l’accento sul fatto che la calabria è al terzo posto nella lettura di libri digitali e ne fanno un vanto, quando la realtà è che i lettori non hanno alternative, non essendoci librerie ben fornite etc
        http://www.soveratiamo.com/cronaca/resto-del-mondo/item/10505-istat,-calabria-al-terzo-posto-nella-lettura-di-libri-digitali dove

        Per quanto possiamo essere dispiaciuti di come vanno le cose non è detto che il crollo del sistema attuale non porti lati positivi che nemmeno immaginiamo. E il prossimo post lo dedico a te alla nostra tetraggine e a questo tema. 🙂

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    2. gianmarco ha detto:

      grazie per il link!
      e’ incredibile quanto a volte le semplici statisctiche non possa cogliere gli andamenti reali.

      a questo punto mi aspetto pero’ due tuoi post:
      1. il digital divide
      2. votare o non votare
      mica poco, direi.

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      1. Una lettrice ha detto:

        no, no, i post saranno su libri e editoria e di libri parleremo, toccando tutto quel che ci siamo detti.

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  2. giorgio ha detto:

    Ne ho parlato anche sul mio blog, in particolare della guerra tra pro e contro amazon. Tu da che “parte” stai?

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    1. Una lettrice ha detto:

      Giorgio non mi fare domande cretine che sei uno dei blogger più intelligenti che leggo. 😛

      Riporto qui il commento che ho lasciato nel tuo blog:
      a mia impressione è che data la voragine in cui sta sprofondando l’editoria italiana – e io lavoro per una casa editrice da 6 anni e ne ho una’idea ben precisa – questa misura del governo sia un contentino per dimostrare che stanno provando a salvare i librai e gli editori.

      Si parla di grossi numeri di persone che sono sull’orlo del fallimento: le grosse catene si stanno ripensando come ristoratori (feltrinelli), entertainment (rcs – rizzoli) etc, ma hanno bisogno di un attimo di tempo per riorganizzare tutto.
      Lo stato fa un decreto che dura 3 anni e che detrae qualcosina dall’acquisto di libri di narrativa e libri per scuola e universitrà. (dove sono in fortissima difficoltà perchè le fotocopie si mangiano il 50% del fatturato annuo)
      non credo che questo decreto darà una mano concreta al settore, mi sembra una normativa per far vedere che il governo ci tiene alla cultura ma non è vero visto che investe meno dell’1% all’anno per tutta la cultura italiana (dai musei ai beni architettonici ai teatri al cinema e figuratevi cosa rimane per l’editoria dove, non dimentichiamo, ci siamo noi e ci sono i quotidiani che sono fortemente in crisi.)

      Insomma, se avete voglia di dare un’occhiata, qui i numeri del disastro: http://www.linkiesta.it/numeri-crisi-editoria-2013.

      Qui un’idea di come si stanno trasformando i grossi gruppi editoriali: http://www.affaritaliani.it/libri-editori/editoria-luca-ussia-rizzoli.html

      Per quanto riguarda Amazon le polemiche vengono da persone che parlano tanto per parlare e a me fanno anche un po’ ridere (sono una stregaccia cattiva, sì)

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      1. giorgio ha detto:

        Alessandra, ancora stanca per il giro notturno sulla scopa? 😉

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      2. Una lettrice ha detto:

        permaloso :O

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      3. giorgio ha detto:

        Scherzi a parte, quello che più ho trovato disgustoso è che molti abbiano criticato l’iniziativa del governo con la classica frase: “le priorità sono altre, questa non è un’emergenza…bla bla bla”. La cultura non è mai un’emergenza solo per chi non sa manco da che parte si apre un libro.
        Poi c’è da dire che quello che tu chiami (a ragione) specchietto per le allodole, voleva sviare l’attenzione da altre iniziative ben più gravi (es. I 150 € chiesti indietro agli insegnanti!!!). Morale, le parole CULTURA e GOVERNO, in italia non saranno MAI compatibili (soprattutto se continua a governare gente come Razzi..)

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      4. Una lettrice ha detto:

        sì, l’Italia non ha mai investito in cultura e beni culturali, e abbiamo un patrimonio artistico invidiato da tutto il mondo,figuriamoci in libri.

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      5. giorgio ha detto:

        Tristezza assoluta. Qua non c’è da scegliere tra digitale e cartaceo, ma dove andare a vivere! Buon lavoro alla mia blogger preferita!

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