Interviste ai lettori #2: Shulim Vogelmann consiglia 5 libri sull’argomento ebraico e un libro sul conflitto israelo palestinese

Per la serie Interviste ai Lettori oggi parliamo con Shulim Vogelmann, nato a Firenze nel 78, laureato in Storia all’Università Ebraica di Gerusalemme, direttore della collana Israeliana per la Casa Editrice Giuntina e curatore del Festival internazionale di letteratura ebraica di Roma. Nel 2004 ha pubblicato il romanzo Mentre la città bruciava.

Chiedo ad ogni lettore di mandarmi, insieme alle risposte, una foto che li rappresenti. Shulim ha scelto una statua che raffigura Maimonide, filosofo, rabbino e medico spagnolo, autore tra l’altro del La guida dei perplessi. Siete avvisati.

1) Qual è il libro che hai letto e riletto in vita tua? Ne citeresti una frase per te importante?

Maimonide
Maimonide

La Bibbia. Non perché sia particolarmente religioso, ma perché è un testo che apre continuamente a nuove interpretazioni e che ti mette in contatto con i lettori precedenti che hanno lasciato i loro commenti e interpretazioni. Mi viene in mente il racconto chassidico del Baal Shem Tov (il fondatore del chassidismo) che in punto di morte si vede arrivare un discepolo che gli porge un libro dicendo: “Qui ho riportato tutte le cose che ha detto il mio maestro nel corso della sua vita”. Il Baal Shem Tov legge il libro e poi risponde: “Non ho mai detto nemmeno una parola di quanto scritto qui dentro”. Probabilmente non era vero, ma il grande maestro chassidico aveva capito che le sue parole, i suoi insegnamenti, una volta chiusi in un libro, sigillati, sarebbero stati dimenticati, avrebbero perso linfa vitale, con il tempo sarebbero morti. E’ un po’ così per tutti i libri, prima o poi il discorso sulle parole che contengono si chiude, rimanendo sempre più indietro rispetto all’avanzare dei tempi – non è così invece per la Bibbia che vive di un’inesauribile sorgente interpretativa.  Le citazioni sono tante, difficile scegliere.

Ultimamente questa, dai Proverbi

I desideri del pigro lo portano alla morte,

perché le sue mani rifiutano di lavorare.

Tutta la vita l’empio indulge alla cupidigia,

mentre il giusto dona senza risparmiare.

Proverbi 21, 25-26

Il commento di Maimonide è che quando desideri fare una cosa, ma non ti decidi a farla, a forza di stare a pensarci rimanendo indolente – questo ti porta alla depressione e alla frustrazione, e alla morte stessa del tuo desiderio. Invece il giusto chi è? E’ colui che riesce a “donare” ogni attimo del suo tempo a ciò che desidera mettere in atto – senza risparmiare tempo né risparmiarsi; poiché, tra l’altro, uno dei motivi per cui siamo creati “a sua immagine e somiglianza” è proprio la possibilità di creare dell’essere umano, una capacità “sacra” che non dovrebbe essere vanificata dalla pigrizia né volta verso la cupidigia, ma coltivata ed elevata senza sosta.

2) Ho conosciuto la casa editrice Giuntina attraverso il romanzo I Middlestein – di cui ho parlato qui –  e che ho molto amato. Tu lavori per la casa editrice Giuntina specializzata in opere di argomento ebraico. Quali sono i 5 libri della Giuntina cui sei più affezionato e perchè? Ci racconti qualcosa della collana Israeliana?

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Elie Wiesel – La notte: è  il primo libro pubblicato dalla Casa Editrice e la testimonianza più forte sulla Shoah che abbia mai letto, insieme a Levi.

Nathan Shaham – Il quartetto Rosendorf: perché è il primo romanzo – splendido – che ho tradotto dall’ebraico in italiano.

Adin Steinsaltz – La rosa dai tredici petali: perché in modo chiaro e semplice, ma estremamente profondo, mi ha insegnato i concetti fondamentali della mistica e della spiritualità ebraica.

Victor Klemperer – LTI. Taccuino di un filologo: Perché mi ha insegnato la sensibilità necessaria per riconoscere la manipolazione del linguaggio. Nonostante racconti del periodo nazista è ancora incredibilmente attuale…

Yehoshua Kenaz – Non temere e non sperare: perché ho conosciuto l’autore e siamo diventati amici. E’ una persona bellissima, umile, intelligente. Anche per questo ho deciso di intraprendere l’impresa di tradurre il suo capolavoro di più di 700 pagine… e di pubblicarlo… Ne è valsa la pena…

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La collana Israeliana nasce dopo la traduzione del Quartetto Rosendorf e dopo sei anni vissuti in Israele durante i quali ho imparato l’ebraico. Lì ho avuto modo di scoprire una letteratura piena di energie, originale, sempre con potenti background. E mi sono accorto che molti romanzi non erano ancora stati pubblicati in Italia. Così nel 2005 abbiamo iniziato la collana che nel tempo ha acquisito un suo nutrito pubblico e oggi ha più di 30 titoli. E fortunatamente, il bacino di scrittori e scrittrice di Israele continua a rinnovarsi e a sorprendere.

 1948 Yoram Kaniuk
1948 Yoram Kaniuk

 

3) Un lettore del mio blog mi ha fatto una domanda che mi ha messo in crisi: mi ha chiesto di consigliargli un buon libro che spieghi il conflitto israelo palestinese. Tu sapresti aiutarci?

Si tratta di un conflitto talmente complesso e mutevole che un libro non basta… Mi viene in mente 1948 di Yoram Kaniuk, uno dei grandi scrittori di Israele. A 17 anni ha combattuto la guerra. Poi non ne ha più parlato. Solo a 80 anni, poco prima di morire, ha raccontato nei fumi della memoria, ma con un grande desiderio di comprendere, senza censurare niente, le origini e il corso di quella guerra, che è stata la prima di tante. È un documento molto potente, antieroico, sincero.

11 commenti Aggiungi il tuo

  1. Stefano ha detto:

    Molto interessante, bei spunti di lettura e di riflessione.
    Per quanto riguarda il conflitto ci vorrebbe il “controcanto” editoriale palestinese…
    Magari ci hai già pensato…

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    1. Una lettrice ha detto:

      ciao Stefano, per gli spunti di lettura devi ringraziare Shulim 🙂

      Ci ho pensato al controcanto ho anche contattato un paio di persone che non mi hanno ancora risposto. I libri però sono soprattutto in inglese. Io ci provo, la buona volontà c’è, vediamo se qualcuno mi risponde.
      Grazie per il commento, fa sempre piacere!

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      1. Stefano ha detto:

        Ok, grazie, facci sapere…
        Ho appena scaricato l’eBook di 1948 e presto inizio a leggerlo…
        (W la carta, ma a volte….!)
        🙂

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      2. Una lettrice ha detto:

        Bravo, leggilo e poi dimmi che lo voglio leggere anche io (ad ottobre però)

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  2. Cic, il ciclista stanco ha detto:

    Grazie Una Lettrice, su La notte concordo pienamente, un libro che dovrebbe essere letto da un pubblico motlo più ampio. Gli altri cinque titoli li ho segnati: per primi LTI e 1948.

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    1. Una lettrice ha detto:

      Cic! ciao, che bello che mi leggi 🙂
      Sono contenta che ti sia piaciuta l’intervista. Hai letto anche quella di Manuela che consiglia 5 libri di poesia?
      La notte non è abbastanza conosciuto, vero. GDL? 😉
      Anche io voglio leggere 1948.
      Grazie

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  3. Mi segno sicuramente 1948, l’argomento mi interessa da sempre.

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